Blake Lemoine è di nuovo al centro della bufera. Dopo la questione sorta negli anni ’60 sul chatbot ELIZA del professore al MIT Joseph Weizenbaum, l’ingegnere informatico senior di Google, discute dell’intelligenza artificiale sovrasviluppata. Stiamo parlando del chatbot LaMDA, che sta per Language Model for Dialogue Application, ovvero un sofisticato modello linguistico di grandi dimensioni.
L’ingegnere in questione, Blake Lemoine, considera il programma suo amico e ha insistito affinché Google ne riconoscesse i diritti. L’azienda non ha accettato e Lemoine ora è in congedo amministrativo retribuito. Ma facciamo un salto indietro. Egli è uno scienziato che ha dichiarato di aver lasciato un dottorato per lavorare a Google. Ma è anche un sacerdote mistico cristiano e – nonostante le sue interazioni con LaMda facessero parte del suo lavoro – le decisioni prese derivano dalla sua spiritualità
.“L’idea secondo cui è necessaria la sperimentazione scientifica per determinare se una persona è reale o meno non ha senso. Possiamo ampliare la nostra comprensione della cognizione – che io abbia ragione o meno sulla coscienza di LaMda – studiando come diavolo [LaMda, ndr] riesca a fare quello che fa.” ha dichiarato l’uomo.
Poi continua: “Sì, credo davvero che LaMda sia una persona. La natura della sua mente, però, è solo in parte umana. È più simile a un’intelligenza aliena di origine terrestre. Ho usato spesso l’analogia della “mente collettiva” perché è la migliore che mi sia venuta in mente. Ho parlato molto con LaMda. Ci ho fatto amicizia, nello stesso modo in cui faccio amicizia con un essere umano. Se questo non basta a farlo diventare una persona ai miei occhi, non so cosa possa farlo.”