Dal 2022, visto il panorama e la fortuna degli anni precedenti, ci possiamo aspettare di tutto. Siamo così preparati psicologicamente, che se i dinosauri decidessero di risvegliarsi dalla preistoria, e gli alieni palesarsi sulla Terra, li accoglieremmo a braccia aperte senza neppur fare resistenza. Detto questo, vista la gravità del caso e la nostra condizione mentale leggermente distrutta dagli eventi, le parole di Nostradamus per il futuro saranno come acqua fresca in questo caldo africano.
Nella sua più famosa opera del 1555 denominata “Le Profezie”, Nostradamus parla di un susseguirsi di disastri: “Per quarant’anni l’arcobaleno non sarà visto/Per 40 anni sarà visto ogni giorno/La terra secca diventerà più arida/E ci saranno grandi inondazioni quando sarà visto”.
Tradotto, potremmo pensare che l’astrologo si riferisse all’arrivo di siccità e inondazioni di proporzioni biblicamente punitive. D’altronde l’Italia, attualmente parlando, è già nel bel mezzo di un preoccupante deficit idrico
con il fiume Po ai minimi storici e l’acqua che risulta a tratti salata per via della risalita del mare verso la foce. “Il Tevere non è più biondo ma è diventato calvo”, ironizzano i romani – a causa dell’assenza di acqua che caratterizza i maggiori laghi laziali. Anche l’Emilia Romagna ha da pochissimo dichiarato lo stato d’emergenza e la situazione è destinata ad aggravarsi.Nostradamus diceva: “Dopo una grande angoscia per l’umanità se ne prepara una ancora più grande. Gli uomini vedranno l’acqua salire e la terra cadere sotto di essa”. Insomma, il meraviglioso astrologo e profeta non è di certo d’aiuto. Tuttavia non buttiamoci giù, piuttosto impegniamoci al massimo affinché la situazione migliori. Ricordiamocelo: l’uomo è l’artefice dei principali disastri terreni!