Come riportato da Today.it, è il Quotidiano energia che ha riportato questi dati, analizzando anche quelli comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del ministero dello Sviluppo Economico.
Per quanto riguarda il servito, i prezzi sono ben più alti: prezzi medi che salgono a 2,195 euro, con gli impianti colorati che si aggirano tra i 2,141 e 2,273 euro/litro (no logo 2,099). Il diesel al servito ha una media di 2,139 euro/litro con le pompe di benzina delle compagnie che hanno un prezzo variabile tra i 2,087 e i 2,217 euro (no logo 2,043).
Infine, per quanto riguarda Gpl e metano, i prezzi del primo vanno mediamente dai 0,835 a 0,850 euro/litro
(no logo 0,821); mentre per il secondo trai i 1,697 e 1,891 (no logo 1,774).
In questa fase, ci si chiede chi veramente sta beneficiando di questa situazione. L’aumento dei costi a livello globale della raffinazione sta portando all’ipotesi più che concreta di ritrovarci con i carburanti che costeranno più di 2,5 euro/litro da qui a breve.
Sul prezzo finale alla pompa sono solamente i benzinai a guadagnarci. Seppur poco, in media il loro guadagno è di 3,5 centesimo al litro. Chiaramente, è importante specificare che ci sono vari tipi di spese da sostenere anche per loro, come amministrazione, manutenzione, imposte spurgo ecc.
Se vogliamo andare a quantificare, il taglio medio sul loro guadagno di 3,5 centesimi di euro per litro è di circa il 77%.