Meta prevede di chiudere il suo portafoglio digitale Novi il 1 settembre, appena undici mesi dopo il debutto della società precedentemente nota come Facebook.
La società ha annunciato l’imminente chiusura del sito web di Novi, informando i clienti che non sarà più disponibile per l’uso dopo tale data.
Meta ha affermato che gli utenti di Novi dovrebbero ritirare il saldo residuo sui propri conti Novi prima della data di chiusura. Le persone possono trasferire il saldo residuo sul proprio conto bancario o prelevare i fondi digitali in contanti ove applicabile, ha affermato la società.
Gli utenti Novi non potranno accedere ai propri account dopo il 1 settembre, il che significa che non saranno in grado di recuperare le informazioni sull’account come la cronologia delle transazioni.
La società ha rilasciato Novi lo scorso ottobre in una cosiddetta versione beta con l’aiuto dell’exchange di criptovalute Coinbase. Coinbase ha agito come “partner di custodia” di Meta nel progetto, fornendo tecnologie di archiviazione e sicurezza digitale per aiutare l’app Novi a proteggere i fondi delle persone, ha affermato lo scambio di criptovalute a ottobre in un post sul blog aziendale.
A quel tempo, Meta proponeva Novi come un modo semplice per inviare e ricevere denaro con l’aiuto della criptovaluta Paxos Dollar, o USDP, stablecoin. A un certo punto, Meta pianificò di emettere e accettare la criptovaluta Diem, che era supportata da un’associazione guidata da Facebook, insieme al portafoglio Novi.
Tuttavia, il progetto sulla criptovaluta Diem, supervisionato dalla Meta-backed Diem Association, ha dovuto affrontare un intenso controllo da parte delle autorità di regolamentazione, che ne ha portato alla fine. Il leader del progetto, David Marcus, ha annunciato la sua partenza da Facebook lo scorso novembre. A gennaio, la banca Silvergate focalizzata sulle criptovalute ha acquistato tutte le proprietà intellettuali e gli asset associati a Diem dalla Diem Association, una grave battuta d’arresto per Meta.
“Nonostante ci abbia fornito un feedback sostanziale positivo sulla progettazione della rete, dal nostro dialogo con le autorità di regolamentazione federali è emerso comunque chiaro che il progetto non poteva andare avanti“, ha affermato il CEO di Diem Stuart Levey in una dichiarazione all’epoca. “Di conseguenza, il miglior percorso da seguire è stato quello di vendere gli asset del Gruppo Diem, come abbiamo fatto oggi con Silvergate”.