Le mode vanno e vengono, un giorno ci ritroviamo a cantare e ballare sulle note di Jerusalema, un attimo dopo cambiamo improvvisamente linguaggio. D’altronde questo fanno i social come TikTok: rendono virale un concetto e lo ripropongono fino allo sfinimento. Attualmente non si fa altro che discutere del nuovo modo di parlare corsivo. Tutto ha inizio da Milano, quando una tiktoker di nome Elisa Esposito decide di riprendere un linguaggio rimasto nell’ombra per diverso tempo. Di lì a poco il trend ha raggiunto milioni di utenti portando la ragazza di origini calabresi in radio, a fare serate in discoteca, e addirittura in tv.
Parlare corsivo: cosa si nasconde dietro alla moda del momento
Durante un’intervista su Radio Deejay il giornalista e scrittore Wad chiede alla prof di corsivo: “Facciamo uno spoiler: Elisa non parla così, il suo è un personaggio. Ormai il corsivo è diventato talmente importante che ovviamente divide. Come ogni volta che c’è tanto hype sulle cose: c’è chi lo appoggia, c’è chi lo odia. Ti senti un po’ ridicola quando lo fai?”. La ragazza si limita a rispondere con un timido “sì”. Dopodiché dichiara: “Il Corsivo lo hanno inventato per prendere in giro le ragazze milanesi, ma non lo si parla veramente.”
Ma perché si chiama “corsivo”? Secondo alcuni il “cörsivœ” riprenderebbe il modo di scrivere risalente alle scuole elementari, composto dalla legatura delle lettere fra di loro. Tradotto in tempi moderni, un insieme di parole che vanno a formare una vera e propria cantilena. Come funziona quest’ultima? Le vocali finali delle parole chiuse vengono allungate e le tonalità delle sillabe cambiano di conseguenza, ottenendo un tono di voce piuttosto nasale.