Di queste conseguenze ne fanno parte anche l’interruzione delle frequenze radio, dei problemi alla rete elettrica e comunicazione satellitare. In più, si presenta anche l’intensificazione delle aurore boreali, dovute alla quantità di energia che viene sprigionata nell’atmosfera.
L’evento più caotico e violento mai registrato prima d’ora risale al 1859 ed è conosciuto come “Evento di Carrington“, dal nome dell’astronomo inglese Richard Carrington che approfondì lo studio delle macchie solari. La tempesta solare di allora fu talmente potente da scatenare dei lunghi malfunzionamenti nella rete di comunicazione europea e del Nord America. Inoltre, si dice anche che gli operatori telegrafi avvertissero delle scosse elettriche molto potenti.
Attualmente, gli studiosi stanno provando a capire com’è possibile limitare i danni nel caso in cui si dovesse presentare un’eventualità simile. Infatti, se il tentativo principale è quello di dare manforte ai sistemi di difesa in caso di radiazioni, non sono trascurabili neanche i reali rischi di blackout su larga scala che, attualmente, avrebbero delle conseguenze devastanti. Quindi, anche per questo, ben vengano le energie rinnovabili.
L’impegno primario degli scienziati è quello di sviluppare degli strumenti che siano in grado di poter resistere al meglio contro le minacce spaziali. La priorità è la difesa delle reti di comunicazione presenti sulla Terra, oltre che ad un sistema di allarme altamente sofisticato che sia in grado di prevedere eventi del genere.