A causa della crisi economica globale, molti settori produttivi stanno andando in serie difficoltà. Uno di questi è il settore Food & Beverage, con particolare attenzione alle aziende che si occupano di soft drink e di prodotti surgelati. Il motivo è da ricercare nella carenza di Anidride Carbonica (CO2).
Questo elemento viene utilizzato molto spesso nell’industria alimentare sia come additivo per rendere le bibite gassate oltre che nei processi di congelamento rapido. È chiaro che la mancanza di CO2 rende impossibile la produzione alimentare, con gravi ripercussioni per i consumatori.
Infatti, questa estate vedremo diminuire persino la scelta di acqua gassata sugli scaffali dei supermercati. Ma non è tutto, nel resto del mondo sono già introvabili alcune categorie di surgelati come i nugget e gli hamburger.
Come se non bastasse, questa situazione ha gravi ripercussioni sull’economia già danneggiata dalla crisi. Stando alle dichiarazioni di Franco Pescara, segretario generale Fai Cisl AbruzzoMolise, la carenza di Anidride Carbonica porterà alla perdita di posti di lavoro nelle aziende colpite dai blocchi.
I primi segnali di questa ulteriore crisi si sono avuti durante la pandemia, ma adesso la situazione si è aggravata. L’aumento dei costi di energia e materie prime rende troppo oneroso produrre la CO2 ad uso alimentare. Ecco, quindi, che le aziende hanno rinunciato a produrla in proprio.
Considerando questi fattori, la produzione italiana di bevande gassate si è fermata, almeno in alcuni impianti. Inoltre, non bisogna dimenticare gli aumenti dei costi registrati per elementi come plastica, alluminio e cartone che influiscono ulteriormente sulla produzione e sul prezzo finale per il consumatore.