La scorsa settimana un litro di gasolio costava in media 1,99 euro e la SP95-E10 circa 1,98 euro. Circa da un mese i prezzi esposti alla pompa sono in costante aumento, al punto da salire sopra la soglia dei 2 euro al litro.
Il gasolio, ancora e tuttora il carburante più consumato, e la scorsa settimana è costato in media 1,99 euro secondo i dati pubblicati lunedì dal Ministero della Transizione Ecologica, in calo di 7 centesimi in sette giorni.
Il carburante diesel, ancora e tuttora il carburante più consumato in Francia, la scorsa settimana è costato in media 1,99 euro secondo i dati pubblicati lunedì dal Ministero della transizione ecologica, in calo di 7 centesimi in sette giorni.
Stessa tendenza per la SP95-E10, la benzina più venduta in Francia: il litro era a 1,98 euro (-5 cent).
Questo calo è meccanico, segue il marcato calo del prezzo del petrolio.
Questo lunedì il barile di Brent, che è un riferimento in Europa, era di circa 103 dollari (99 euro), ovvero circa il 15% in meno in un mese.
“Il petrolio è in calo perché tutti si aspettano un rallentamento dei consumi dovuto ai timori di una stagnazione o addirittura di un declino economico nel mondo“, spiega Philippe Chalin, economista specializzato in questioni energetiche.
Una tendenza in calo, ma non per molto
E bisogna riconoscere che la grande distribuzione si è adoperata per trasmettere rapidamente questa tendenza ai prezzi alla pompa.
Innanzitutto perché il prezzo del carburante è legato anche alla parità euro/dollaro. Infatti, il petrolio si compra e si vende necessariamente in dollari.
Ma al momento, la valuta europea è al minimo rispetto alla valuta americana. Ci vogliono quindi più euro per comprare un barile.
Un altro motivo che invita alla prudenza: i margini di raffinazione delle petroliere restano elevati, a causa delle loro difficoltà a fare a meno degli idrocarburi russi.
Sulla strada questa estate, gli automobilisti continueranno a beneficiare dello sconto del governo.
Viene mantenuto lo sconto di 18 centesimi al litro acquistato, che scenderà a 12 centesimi ad ottobre poi a 6 centesimi a novembre per poi scomparire il 1° dicembre 2022.