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Asteroidi: nuovo strumento rileva quelli troppo vicini alla Terra

Un’università in Cina sta costruendo una serie di 20 antenne radar per rilevare eventuali asteroidi che potrebbero entrare in collisione con la Terra.

Ogni antenna presso la struttura del Beijing Institute of Technology, nome in codice “China Fuyan“, avrà un diametro compreso tra 25 e 30 metri. Questo strumento, ancora in fase di sviluppo, osserverà gli asteroidi entro un raggio di 150 milioni di chilometri dal nostro pianeta. All’incirca la stessa distanza tra la Terra e il Sole. Attualmente sono già state costruite due antenne e i test sono previsti per settembre.

Il progetto fa parte di uno studio più ampio e generale sugli asteroidi, come spiegato dal Global Times Long Teng. Questo strumento potrebbe essere utilizzato per tracciare anche i detriti nell’orbita terrestre. Diversi esperti hanno già ripetutamente lanciato l’allarme sui detriti nello spazio, sempre più pericolosi per il Pianeta e per le missioni future. C’è una possibilità significativa che qualcuno venga ucciso da un razzo entro i prossimi dieci anni, spiegano gli scienziati, proprio a causa dell’accumulo incessante e irreversibile di detriti.

Aumento di detriti nello spazio con conseguente incremento del rischio di collisione tra la Terra e gli asteroidi

Un anno fa c’erano circa 21.000 oggetti in orbita attorno alla Terra. Di questi circa 5.000 erano satelliti operativi. Ora, si stima che ci siano più di 128 milioni di oggetti più piccoli di un centimetro intorno al pianeta che hanno causato diversi danni e continuano a causarne. La Cina ha sviluppato da tempo sistemi di difesa per il monitoraggio degli asteroidi, uno dei quali dovrebbe essere testato nel 2025. I ricercatori della CNSA hanno proposto di lanciare 23 razzi Long March 5 per esercitarsi a deviare i detriti spaziali.

La probabilità che un asteroide entri in collisione con la Terra è bassa, ma uno, il Bennu da 78 miliardi di chilogrammi, è stato preso di mira per le indagini, a causa del rischio 1 su 2700 che potrebbe colpire il Pianeta. I detriti potrebbero accelerare questo processo. Per questo l’intento di costruire strumenti che fungano da supporto in merito.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano