“Sintomi e tampone negativo? Paranoia ossessiva” Torna a parlare di Covid e tamponi Alberto Zangrillo, Prorettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e Direttore del Dipartimento di Anestesia e Terapia Intensiva dell’Irccs San Raffaele.
Lo specialista ha postato su Twitter lo screenshot di una notizia online che riassume un argomento molto dibattuto in questi giorni in cui il Paese è alle prese con un’ondata estiva di contagi sostenuti da sottovarianti di Omicron altamente trasmissibili, come l’Omicron 5: “Covid, I hanno sintomi ma il tampone è negativo: perché? “, questo è il titolo. Zangrillo non ha dubbi nella risposta, timbrando il dibattito con due parole: “paranoia ossessiva”.
Parole dure, ma bisogna ascoltarle
Interpellato dall’Adnkronos Salute, chiarisce ulteriormente il senso del messaggio: “Dobbiamo smettere di parlare di Covid e ripristinare al più presto le regole del buon senso“. Nei giorni scorsi l’esperto era sempre intervenuto via Twitter anche sul nodo dei positivi asintomatici: “Capita che i lavoratori seriali, positivi al test Covid-19, non lavorino da settimane, seppur asintomatici. Così il Paese viene distrutto”, ha scritto, sollevando una riflessione sul problema dell’isolamento.
L’incidenza del COVID-19 in Italia è rimasta in crescita nel periodo 8-14 luglio, salendo a 1.158 casi ogni 100.000 abitanti, secondo il rapporto settimanale di monitoraggio del coronavirus del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità (ISS). Ciò si confronta con un’incidenza di 1.071 casi ogni 100.000 abitanti nel periodo 1-7 luglio.
Il numero di trasmissione Rt, tuttavia, è sceso a 1,34 nel periodo dal 22 giugno al 5 luglio, in calo da 1,4 nel rapporto della scorsa settimana. Un Rt superiore a 1 indica che l’epidemia è in una fase di espansione.