Il Sole ha alimentato la vita sulla Terra per miliardi di anni, creando luce e calore attraverso la fusione nucleare. Data ll’incredibile potenza e longevità, sembra che non ci possa essere un modo migliore per generare energia che sfruttare gli stessi processi nucleari che si verificano nella nostra stella.
I reattori a fusione nucleare mirano a replicare questo processo fondendo atomi di idrogeno per creare elio, rilasciando energia sotto forma di calore. Sostenere questo su larga scala ha il potenziale per produrre una fonte di energia sicura, pulita e quasi inesauribile.
Un’importante svolta durante un esperimento di fusione nucleare alla fine del 2021. Ciò è avvenuto presso la struttura di ricerca Joint European Torus (JET) nell’Oxfordshire, nel Regno Unito, in una gigantesca macchina a forma di ciambella chiamata tokamak.
Al suo interno si generano gas surriscaldati chiamati plasmi in cui avvengono le reazioni di fusione, contenenti particelle cariche che sono trattenute in posizione da potenti campi magnetici. Tali plasmi possono raggiungere temperature di 150 milioni di gradi Celsius.
Attiva entro il 2035
In cinque secondi, i ricercatori del consorzio EUROfusion hanno rilasciato un record di 59 megajoule (MJ) di energia da fusione. Questo era quasi il triplo del precedente record di 21,7 MJ stabilito nella stessa struttura nel 1997. E’ stata catalogata come “la dimostrazione più chiara in un quarto di secolo del potenziale dell’energia da fusione per fornire energia sicura e sostenibile a basse emissioni di carbonio“.
I risultati hanno fornito una spinta importante in vista della prossima fase di sviluppo della fusione nucleare. Una versione più ampia e avanzata di JET, nota come ITER (che significa “La Via” in latino) è in costruzione su un sito di 180 ettari a Saint-Paul-lès-Durance, nel sud della Francia.
ITER, in collaborazione con 35 nazioni, comprese quelle dell’UE, punta a consolidare ulteriormente il concetto di fusione. Una delle macchine più complicate mai create, dovrà iniziare a generare il suo primo plasma nel 2025 prima di entrare in funzionamento ad alta potenza intorno al 2035, anche se i ricercatori del progetto si aspettano alcuni ritardi a causa della pandemia.