Sono in corso le indagini della Polizia Postale e da parte dei tecnici informatici dell’Agenzia delle Entrate per accertare se l’Agenzia Italiana sia stata vittima di un attacco hacker con il quale sarebbero stati sottratti circa 78 gigabyte di dati.
Al momento, secondo quanto appreso, non sono state trovate prove ma sono in corso tutte le indagini, al termine delle quali verrà inviata una denuncia all’autorità giudiziaria.
L’attacco, secondo gli esperti, sarebbe opera di LockBit, gruppo di hacker operanti in tutto il mondo nelle attività di Ramonwere e che avrebbe dato all’Agenzia un ultimatum di 5 giorni.
L’Agenzia delle Entrate spiega che sono in corso le verifiche ed è stato chiesto l’intervento di Sogei, la società che gestisce le infrastrutture tecnologiche dell’amministrazione finanziaria.
La minaccia di LockBit sembra seguire una strategia specifica piuttosto che puntare esclusivamente alla compensazione monetaria.
Attacco Russo? Si parla subito di cyberguerra
La pubblicazione di tutti i contratti rubati e dei rapporti finanziari potrebbe creare qualche disordine all’interno dell’azienda. È una dinamica piuttosto delicata che finirebbe per generare ulteriore caos in un periodo già caratterizzato da abbondante incertezza.
Molti pensano alla Russia, in quanto Paese nemico dell’Italia, che potrebbe beneficiare di un momentaneo vantaggio nel suo confronto con l’Ucraina.
Inoltre, è risaputo che i russi sono tra gli hacker più talentuosi al mondo e quanto appena accaduto potrebbe diffondere preoccupazione in tutta Europa.
Nel frattempo, anche Swanscan, l’hub di sicurezza informatica del Gruppo Tinexta, sta intervenendo e sta lavorando a fianco dei tecnici IT dell’Agenzia delle Entrate per indagare ulteriormente sull’attacco ransomware.