Microsoft afferma di aver sviluppato una soluzione a zero emissioni di carbonio per i generatori diesel utilizzati nei data center per i backup in caso di interruzioni di corrente e altre interruzioni del servizio. Sean James, direttore della ricerca sui data center di Microsoft, ha descritto il risultato come un momento di “sbarco sulla luna” per il settore dei data center in un post sul blog che annunciava la rivelazione.
La sostenibilità del data center è comunque importante; secondo una ricerca dell’Agenzia internazionale dell’energia, i pilastri del moderno cloud hosting consumano circa l’1% della domanda globale di elettricità e contribuiscono per lo 0,3% alle emissioni globali di CO2 totali.
Secondo i rapporti, il sistema può creare fino a 3 megawatt di potenza, sufficienti per far funzionare un generatore diesel o fino a 1.800 famiglie. Dal 2013, Microsoft ha sperimentato la tecnologia delle celle a combustibile e ha promesso di essere a zero emissioni di carbonio entro il 2030.
Tuttavia, non è solo l’idrogeno ad avere il potenziale per rendere più sostenibile il futuro dei data center. Fujitsu sta collaborando con la start-up islandese Atmonia per sviluppare Ammonia sostenibile, che potrebbe essere bruciata per alimentare efficacemente i data center se il processo altamente inquinante Haber-Bosch potesse essere sostituito.
Nonostante il supporto di Microsoft, l’energia a idrogeno ha molti scettici, con Elon Musk che l’ha definita “la cosa più stupida che potrei concepire per l’accumulo di energia” in una recente presentazione. “Sono entusiasta della prospettiva di lavorare su qualcosa che ha il potenziale per fare una differenza significativa nel mondo”, ha affermato Sean James, direttore della ricerca sui data center di Microsoft. “Quando la maggior parte delle persone pensa alle energie rinnovabili, pensa alle turbine eoliche e ai pannelli solari, piuttosto che all’idrogeno”.