I ricercatori hanno prodotto oltre 150 nuovi articoli di Wikipedia sulle decisioni della Corte Suprema irlandese, scritte da studenti di giurisprudenza. Metà degli studenti sono stati scelti casualmente per leggere il materiale reperibile online, mentre l’altra metà è stata tenuta all’oscuro degli articoli inseriti su Wikipedia.
Il team di ricercatori ha quindi esaminato se le argomentazioni nelle sentenze dei tribunali facessero eco al contenuto delle nuove pagine di Wikipedia. Hanno scoperto che avere un articolo di riferimento su Wikipedia ha aumentato le citazioni di un caso di oltre il 20%. L’aumento è stato maggiore per le citazioni dei tribunali di grado inferiore come l’Alta Corte, ma assente per le citazioni della Corte Suprema e della Corte d’Appello. Ciò potrebbe indicare che Wikipedia è utilizzata maggiormente da giudici o impiegati che hanno un carico di lavoro più pesante.
“Per quanto ne sappiamo, questo è il primo esperimento sul campo randomizzato che indaga l‘influenza delle fonti sul comportamento giudiziario. E poiché gli esperimenti randomizzati sono il gold standard per questo tipo di ricerca, sappiamo che l’effetto che stiamo vedendo è la causalità”, afferma il dottor Thompson. “Il fatto che abbiamo scritto tutti questi casi, ma gli unici che sono finiti su Wikipedia sono stati quelli che hanno vinto il proverbiale ‘coin flip’, ci permette di dimostrare che Wikipedia sta influenzando sia ciò che i giudici citano sia il modo in cui scrivono le loro sentenze.
“I nostri risultati evidenziano anche un importante problema di politica pubblica. Con una fonte ampiamente utilizzata come Wikipedia, vogliamo assicurarci di creare istituzioni e informazioni della massima qualità. La scoperta che i giudici o il loro staff stiano utilizzando Wikipedia è una preoccupazione molto più grande se le informazioni che trovano lì non sono affidabili”.
“Il testo stesso della sentenza di un tribunale guiderà la legge in quanto diventa una fonte per i successivi processi. I futuri avvocati e giudici guarderanno indietro a quel giudizio scritto e lo useranno per decidere quali sono le sue implicazioni in modo che possano trattare allo stesso modo casi “simili”, afferma il coautore Brian Flanagan. “Se il testo stesso è influenzato, come mostra questo esperimento, da contenuti Internet provenienti da fonti anonime, diventa un problema”.
Per le molte crepe che si sono aperte nella nostra “autostrada dell’informazione” che è Internet, si può immaginare che questa vulnerabilità potrebbe potenzialmente portare a persone che manipolano le informazioni. Se si può fare affidamento su un’analisi facilmente accessibile e modificabile, è necessario che la comunità acceleri gli sforzi per garantire che tale analisi sia completa ed esperta”.