La situazione risulta molto concitata tra Stati Uniti e Cina dopo che un razzo di Pechino utilizzato nei giorni scorsi come booster per il lancio di una navicella spaziale senza equipaggio si sarebbe infranto sopra l’Oceano Indiano. Proprio durante la giornata del 31 luglio il ragazzo è rientrato nell’atmosfera terrestre senza alcun controllo schiantandosi nei pressi della Malaysia, più precisamente in prossimità di Bintulu.
Gli Stati Uniti accusano Pechino; il Dipartimento della difesa americano lancia accuse verso la capitale cinese che non avrebbe condiviso delle informazioni in merito al rientro a terra di un oggetto potenzialmente pericoloso. Queste le parole: “Il Long March 5B (CZ-5B) della Repubblica Popolare Cinese è rientrato nell’Oceano Indiano alle 10:45 circa del 30 settembre
“, ha affermato l’unità militare statunitense su Twitter. Secondo l’amministratore della Nasa Bill Nelson: “tutte le nazioni spaziali dovrebbero seguire le migliori pratiche consolidate e fare la loro parte per condividere questo tipo di informazioni in anticipo per consentire previsioni affidabili del potenziale rischio di impatto dei detriti, soprattutto per i veicoli di trasporto pesante, come il Long March 5B, che comportano un rischio significativo di perdita di vite umane e di beni“.Le conferme sarebbero arrivate anche da Washington, con gli Stati Uniti che non avrebbero gradito tale situazione.ci sarebbe infatti voluto un preavviso riguardo ai possibili risvolti che tale situazione avrebbe potuto sortire. Tutto questo rischia di inasprire i già tesi rapporti tra le due superpotenze, le quali comunque in questi giorni molto probabilmente dialogheranno.