News

Robot chirurgico in miniatura per la prima volta nello spazio

Un minuscolo robot sarà inviato sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per portare a termine un intervento chirurgico. L’assistente robotico miniaturizzato, o Mira, sarà configurato per adattarsi all’interno di una piccola struttura e testato per garantire che sopravviva al lancio.

Mira può essere inserita attraverso una piccola incisione all’interno del paziente per operare con un’invasione minima. Questo piccolo robot potrebbe funzionare persino da remoto. In futuro, potrebbe essere in grado di salvare la situazione in caso di emergenze mediche mentre l’operatore che se ne occupa si trova a migliaia di chilometri di distanza.

A bordo della stazione spaziale il robot lavorerà in modo autonomo, tagliando elastici tesi e spingendo anelli di metallo lungo un filo per simulare i movimenti in chirurgia. “Queste simulazioni sono molto importanti per via di tutti i dati che raccoglieremo durante i test”, spiega Rachael Wagner. Trattasi di una studentessa laureata in ingegneria dell’Università del Nebraska Omaha, parte del team che sta lavorando su Mira.

Robot e medicina: Mira pronto al lancio nello spazio per eseguire interventi chirurgici

Si prevede che il robot funzionerà per 50-100 anni, ma il vero scopo è garantire che funzioni in un ambiente a gravità zero. “Man mano che le persone vanno sempre più spesso nello spazio, un giorno potrebbero aver bisogno di un intervento chirurgico”, ha dichiarato il professore di ingegneria del Nebraska Shane Farritor. “Stiamo lavorando proprio su questo”.

Per un equipaggio di sette persone, i ricercatori stimano che ci sarà una media di un’emergenza chirurgica ogni 2,4 anni durante una missione su Marte, il che rende indispensabile il superamento delle enormi distanze tra la Terra e le missioni nello spazio che potrebbero mettere a repentaglio la salute degli astronauti. La chirurgia in microgravità è possibile ed è già stata eseguita. Tuttavia, la chirurgia su un essere umano in microgravità non è stata ancora sperimentata a pieno.

Condividi
Pubblicato da
Rosalba Varegliano