Dopo quasi 20 anni di sviluppo, un piccolo robot chirurgico telecomandato si prepara a entrare nell’arena medica più esclusiva attualmente conosciuta: la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
In collaborazione con la società di robotica Virtual Incision, gli ingegneri dell’Università del Nebraska-Lincoln hanno ideato un robot che aiuterà i medici a condurre procedure chirurgiche da lontano. MIRA, abbreviazione di “assistente robotico in vivo miniaturizzato“, può essere controllato a distanza e persino eseguire interventi chirurgici in modo autonomo. E grazie a una sovvenzione di 100.000 dollari della NASA, potrebbe dimostrare le sue capacità nello spazio in appena due anni.
A prima vista, il robot sembra quasi un piccolo gadget da cucina. Tra ogni braccio meccanico è presente una telecamera, che aiuta a guidare il robot durante tutta la procedura. Ma nessuno gestirà la telecamera quando MIRA sarà a bordo della ISS. Lavorerà autonomamente per completare esercizi di simulazione, come tagliare elastici tesi o spingere anelli di metallo lungo un filo, che secondo l’Università del Nebraska-Lincoln servono per imitare l’attività chirurgica.
Sarà ancora in fase di test
MIRA è stato testato da una distanza di oltre 1000 km e ha persino eseguito resezioni del colon minimamente invasive qui sulla Terra. Anche se lo scopo della permanenza di MIRA sulla ISS non è quello di fornire cure mediche vere agli astronauti. Gli ingegneri del robot vogliono prima vedere come MIRA gestisce i movimenti bruschi associati al lancio, quindi misurarne la precisione simulativa a gravità zero.
Se tutto va bene, i professionisti medici sia a bordo della ISS che sulla Terra potrebbero finire per utilizzare MIRA per fornire assistenza agli astronauti che altrimenti dovrebbero affrontare procedure più invasive. Virtual Incision stima che ci vorranno altri 50-100 anni prima che MIRA esegua un intervento chirurgico completamente autonomo nello spazio.
MIRA è il secondo tentativo recente della NASA di portare un’assistenza sanitaria futuristica sulla ISS. All’inizio di quest’anno, l’agenzia ha “oloportato” il chirurgo Dr. Josef Schmid trasmettendo un modello 3D dal vivo di Schmid sulla stazione. La NASA spera di combinare la tecnologia dell’olotrasporto con la realtà aumentata per condurre formazione medica nello spazio e altri tipi di telementoring.