Qualcuno lo definiva addirittura insospettabile, ma in realtà era proprio lui il colpevole. Le ultime notizie parlano di un trentenne arrestato a Milano con l’accusa di aver adescato delle minori. Non si tratta però di semplici ragazzine sotto i 18 anni di età, ma di un range compreso tra i 10 e i 13 anni.
L’uomo, beccato dalle forze dell’ordine, si fingeva un quattordicenne per riuscire ad avere più influenza su quelle che virtualmente erano delle sue coetanee. Più volte l’uomo sarebbe stato in grado di convincere le ragazzine tramite WhatsApp a spogliarsi e quindi a consumare quelli che ad oggi definiremmo rapporti virtuali. All’interno del computer poi gli investigatori sotto il comando del pm Giovanni Tarzia, hanno rinvenuto 177 foto che non hanno fatto altro che confermare il suo stato di depravazione.
Sono quindi adesso ben 40 i capi di imputazione a carico del trentenne di Milano, il quale è finito prima in carcere e poi agli arresti domiciliari.
WhatsApp: era questo lo strumento con il quale un trentenne adescava delle ragazzine per farle spogliare
Sono poi venuti fuori anche alcuni particolari in riferimento alle conversazioni intrattenute:
“Vedrai come sei più carina se ti spogli“; “sei bella, devi avere più fiducia in te stessa, mostrati nuda“. Per poi andare avanti: “Mi piaci tu, ti ho scelta fra tante ragazze, perché non fai sesso virtuale con me? Vedrai che dopo ti sentirai molto meglio, l’hai mai provata questa sensazione?“.
La denuncia sarebbe partita grazie ad una famiglia che avrebbe notato il turbamento della figlia. La ragazzina infatti a mostrato chiaramente segnali di disagio dopo aver conosciuto l’uomo. In seguito, grazie all’aiuto di uno psicologo, è venuta fuori quella che era la terribile verità. Ora l’uomo è accusato di violenza sessuale.