Una violenza sessuale in piena regola secondo gli inquirenti. Questo è quanto sarebbe accaduto tramite WhatsApp, la nota applicazione di messaggistica istantanea famosa in tutto il mondo che sarebbe stata utilizzata da un trentenne di Milano per adescare delle minori. Le ragazzine, comprese tra i 10 e i 13 anni di età, venivano portate a spogliarsi in chat e videochat.
Dopo la denuncia da parte della famiglia di una delle ragazzine, sarebbe scattata l’indagine che avrebbe condotto subito all’uomo. Sul suo computer 177 foto che confermavano il reato.
Proprio per questo motivo l’uomo è stato accusato di violenza sessuale perché “l’induzione al compimento di tali atti, in una bambina che non ha volontà, è a tutti gli effetti un abuso“.
A riportare addirittura il contenuto di alcune chat sarebbe il quotidiano “Il Giorno”, il quale precisa che chi conosceva l’uomo, lo definiva insospettabile.
Gli inquirenti sono stati in grado di risalire alle conversazioni, le quali hanno rivelato quella che era la strategia dell’uomo. L’individuo si nascondeva dietro alcune frasi molto spinte per poi finire nel gioco, in modo da non indispettire le vittime.
“Vedrai come sei più carina se ti spogli“; “sei bella, devi avere più fiducia in te stessa, mostrati nuda“. Per poi andare avanti: “Mi piaci tu, ti ho scelta fra tante ragazze, perché non fai sesso virtuale con me? Vedrai che dopo ti sentirai molto meglio, l’hai mai provata questa sensazione?“.