Nella vita bisogna vedere sempre ciò che c’è di “positivo” anche nelle tragedie. In una situazione tanto critica come quella in cui viviamo, essere ottimisti è un lavoro piuttosto difficile. Eppure, nella disperazione più totale, la siccità ha dato modo alle nuove generazioni di conoscere da vicino una minuscola parte (per fortuna) del passato risalente alla Seconda Guerra Mondiale. In che senso? L’aridità sta prosciugando man mano le acque di fiumi e laghi, il che significa far riemergere tesori nascosti da secoli. Ebbene, dal fiume Po è spuntata una bomba inesplosa risalente ai tempi della guerra.
Siccità: tutte le caratteristiche della bomba inesplosa
Calcolando che il periodo della Seconda Guerra Mondiale va dal 1939 al 1945, la bomba riemersa dalle acque del fiume Po dovrebbe avere circa 82 anni. Assurdo da credere che sia ancora intatta come all’origine, ma soprattutto che sia ancora inesplosa e pericolosa come all’epoca.
Il merito va ad alcuni pescatori che il 25 luglio, nei pressi del villaggio settentrionale di Borgo Virgilio vicino alla città di Mantova, hanno scoperto il cimelio di 450 kg. Ovviamente questo è già stato disinnescato in seguito ad un’esplosione controllata. Nella miccia vi erano, secondo gli ingegneri, ben 240 kg di esplosivo. Al che gli artificieri, scortati dalla polizia, hanno sportato l’ordigno in una cava nel comune di Medole a circa 45 km di distanza, per poi disintegrarlo.
Tutto questo ha dimostrato al mondo che la situazione sulla siccità è più grave di quanto sembri, difatti Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia hanno già dichiarato lo stato di emergenza.