La situazione nel mondo della pirateria diventa sempre più complicata visto che il servizio illegale potrebbe scomparire. Fortunatamente la Guardia di Finanza sta lavorando molto bene con aziende del calibro di DAZN e Sky alle spalle. Obiettivo è trovare anche tramite le varie applicazioni di messaggistica come Telegram tutti quei flussi di utenti che sottoscrivono abbonamenti di tipo IPTV.
Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia, ha colto l’occasione per dare un’ulteriore approfondimento in merito ai danni apportati dalla pirateria all’industria sportiva:
“Tutelare il valore dell’industria sportiva italiana sostenendo l’intero sistema impegnato, ogni giorno, a contrastare il fenomeno della pirateria è fondamentale. La rivoluzione in atto nel mondo dello streaming sta facendo emergere la necessità di ripensare le azioni da implementare per arginare il fenomeno e rallentarne lo sviluppo e la diffusione. Solo attraverso uno sforzo congiunto e deciso riusciremo a fornire risposte rapide e concrete.”
“C’è ancora molto da fare per aumentare la consapevolezza dell’illegalità della pirateria soprattutto nelle generazioni più giovani. Dovrebbe infatti farci riflettere l’incidenza che questa ha tra gli adolescenti che, come emerge dall’indagine FAPAV/Ipsos, è in forte aumento per via della loro spiccata propensione alla digitalizzazione. Siamo passati dal 39% del 2019 al 51% del 2021. Continuare a misurare, monitorare e contrastare questo fenomeno attraverso l’utilizzo di tutti gli strumenti di regolamentazione necessari è dunque fondamentale per tutelare le aziende e aumentare la consapevolezza, non solo dei danni causati al sistema, ma soprattutto dei rischi in cui incorrono i consumatori stessi”.