Nel momento in cui parliamo di auto elettriche, la prima cosa che pensiamo, o comunque la critica che più spesso sentiamo, riguarda la sostenibilità delle batterie, fondamentali per il funzionamento dell’autovettura.
E’ indubbio pensare che le batterie al litio oggi utilizzate, comportino un forte inquinamento nella loro produzione, dato che la maggior parte delle fabbriche funzionano ancora a carbone, e che lo smaltimento non corretto potrebbe causare non pochi problemi all’ambiente. Per cercare di superare questo importante limite, Audi sta lavorando duramente per ridurre l’utilizzo di materie prime metalliche, le quali hanno anche un elevato rischio di approvvigionamento.
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Auto elettriche: Audi pensa all’ambiente
L’approccio di Audi prevede l’estrazione di elementi chiave dai minerali, senza andare ad intaccare pesantemente l’ecosistema, ad esempio con esplosioni o perforazioni, remando nella direzione opposta rispetto ai metodi tradizionalmente utilizzati fino ad oggi.
Le metodologie sperimentate, prevedono anche l’utilizzo di un minore quantitativo di macchinari pesanti, oltre che di prodotti chimici e di energia, riuscendo a preservare il paesaggio, ed allo stesso tempo limitare le importazioni. L’idea è quindi di non dipendere da un singolo Paese, come la Cina per intenderci, riuscendo in un certo senso a risparmiare, ed avere sempre la certezza di avere a disposizione il materiale necessario per la realizzazione.
Una delle tante tecniche utilizzate, prende il nome di bioleaching in situ, ovvero prevede di eseguire piccoli fori nella vena mineraria, e con il fenomeno della lisciviazione, gli elementi da estrarre vengono disciolti nel minerale, sfruttando l’aiuto di piccoli microrganismi presenti di default nella miniera.