Il 27 luglio 2022, il Registro pubblico delle opposizioni è stato esteso a tutti i numeri telefonici nazionali, e consente ai cittadini di bloccare le chiamate di telemarketing indesiderate.
Tramite l’iscrizione, sarà possibile dire addio alle molestie chiamate di telemarketing anche sul proprio numero di cellulare. Nello specifico, la possibilità di iscriversi è estesa anche ai numeri di cellulare annullando così il consenso all’utilizzo dei dati da parte degli operatori, che saranno obbligati a consultare questi registri periodicamente. Anche se c’è ancora molta confusione sull’argomento, cerchiamo di chiarire alcuni punti.
L’RPO è uno strumento ideato dal MISE per bloccare i messaggi e le chiamate indesiderate degli operatori di telemarketing, anche effettuate con l’ausilio sistemi di registrazione automatica. Già lanciato nel 2010 per i numeri fissi, mobile RPO rappresenta un’ulteriore opportunità di tutela della privacy a disposizione degli utenti. Ci sono quattro modi per registrarsi, con il tuo numero di cellulare o di rete fissa:
- Registrandosi al sito www.registrodelleopposizioni.it;
- via e-mail o chiamando l’apposito numero verde;
- tramite fax o lettera raccomandata;
Info utili per gli operatori
Si tratta di un servizio pubblico e gratuito per tutti i cittadini che, una volta iscritti negli elenchi anagrafici, non potranno più essere contattati dagli operatori di telemarketing.
Dal 27 luglio tutte le aziende che intendono svolgere attività di telemarketing, ferma restando l’acquisizione del consenso da parte dell’utente, hanno l’obbligo di sottoporre al registro tutti i numeri che intendono utilizzare per la campagna rispettando il divieto di contattare i numeri inseriti .
La Legge n. 5/2018, prevede l’obbligo per i titolari di una banca dati di numeri telefonici ai fini del telemarketing di verificare i propri dati presso il registro con cadenza almeno mensile. Le liste restituite avranno una validità di 15 giorni e se vuoi realizzare una campagna di telemarketing, non dimenticare che, una volta scaduto tale termine e in caso di prosecuzione, l’operatore dovrà interrogare nuovamente il registro.
L’operatore è inoltre obbligato a consultare il registro non solo in caso di contatto diretto con l’utente ma anche in caso di trasferimento a terzi. Per rendere sostenibile lo strumento e per non dare scuse a chi non lo vuole utilizzare o non può permetterselo, anche dal punto di vista economico, in questi giorni si stanno definendo modalità di consultazione e tariffe per l’accesso al nuovo RPO con maggiore chiarezza.