No, non è una parolaccia. Il phubbing esiste e a lungo andare potrebbe rivelarsi piuttosto pericoloso. La “patologia delle nuove generazioni” è sempre più frequente nei giovani d’oggi e siamo solo all’inizio. Ecco quali sono i sintomi di chi ne soffre.
Quante volte vi sarà capitato di vedere giovani al telefono mentre siamo a cena fuori? Nessuno si guarda più negli occhi, poiché lo smartphone risulta essere più interessante. Eppure i rapporti umani da secoli ci permettono di conoscere, crescere ma soprattutto migliorare. A tutto questo però potrebbe esserci una spiegazione: se preferite trascorrere il vostro tempo su uno smartphone piuttosto che con le persone, potreste soffrire di phubbing.
Cos’è? La parola stessa è una via di mezzo tra “phone” (cellulare) e “snubbing” (snobbare),
dunque, il classico atteggiamento di chi anziché parlare preferisce messaggiare sullo smartphone, nonché uno dei sintomi derivati da ansia e depressione. Ciò è più probabile e frequente in presenza di tre o più persone.Un’équipe di psicologi dell’Università del Kent ha analizzato il fenomeno e pubblicato sulla rivista Journal of Applied Social Psychology le risposte, confermandone così le prevedibili implicazioni negative. È quindi emerso che il phubbing andrebbe a peggiorare in maniera significativa la comunicazione e la relazione tra persone.
Tra i tratti della personalità che influenzano il disturbo vi è il nevroticismo. Lo studio ha fatto luce infatti su un dettaglio importante: è molto raro che gli individui con un carattere più calmo e socievole cadano nel phubbing in presenza dei loro amici.