Di certo negli anni ’90 nessuno conosceva questa problematica. Ognuno viveva la sua vita priva di problemi e ansie anche senza lo smartphone, e lo stesso accadeva per le generazioni precedenti. Andando avanti nel tempo però la dipendenza da telefono è diventato un argomento sempre più concreto trasformandosi addirittura in una vera e propria ansia da batteria scarica.
Batteria scarica: la follia del ventunesimo secolo è al 20%
Analizziamo la questione insieme. Siete fuori casa e tutto d’un tratto la batteria del vostro smartphone è scesa al di sotto del 20%. La prima cosa che fate, è controllare se il cavo è in borsa o in macchina. Allarme rosso, il caricabatterie non c’è. Che si fa? Si torna a casa per attaccarlo allo spinotto oppure ci si gode la serata lasciando il telefono in disparte? Le generazioni del passato opterebbero per la seconda scelta, purtroppo però la new generation sceglierebbe la prima. Dai dati rilevati è possibile notare che quasi 9 individui su 10 ne soffrono: il 41% degli intervistati teme soprattutto di non poter rispondere alle chiamate mentre il 32% preferisce rinunciare agli impegni pur di ricaricarlo.
Per l’indagine sono stati presi a campione ben 2.000 utenti: di questi una persona su tre preferisce stare a casa col proprio dispositivo piuttosto che andare in palestra o ricaricare il cellulare. Quando la batteria è agli ultimi sgoccioli di autonomia, gran parte della popolazione preferisce spegnere lo smartphone, mentre la metà del campione globale confessa di sfruttare il tempo rimanente per mandare un messaggio e il 35% per fare una chiamata.
Assurdo da pensare, ma la batteria scarica dello smartphone ha superato addirittura l’imbarazzo, portando anche le persone più timide a chiedere senza timore un caricatore agli sconosciuti pur di non rimanere senza dispositivo.