Prima che arrivi il nuovo anno ci vorranno ancora quattro mesi. In questo breve, ma lunghissimo lasso di tempo può succedere qualunque cosa e Baba Vanga lo sa bene. Di questi tempi, essere al mondo è un enorme lusso, e se tutto finisse dall’oggi al domani? Intanto possiamo dire di essere “a buon punto”.
Sono passati 26 anni dalla sua morte, eppure Baba Vaga continua ad essere una mentore per le generazioni attuali, così come lo è anche Nostradamus. Si dice che la veggente bulgara riuscì a prevedere l’attentato dell’11 settembre con la frase celebre: “Orrore, orrore! La fratellanza americana cadrà dopo essere stata attaccata dagli uccelli d’acciaio, i lupi ululeranno in un cespuglio e sangue innocente verrà versato”.
Ma non è la sola, poiché Baba Vanga fece ben cinque previsioni di cui due già avverate. Ci riferiamo alle inondazioni
dei mesi scorsi in Asia e in Australia, e allo stesso tempo alla siccità che sta colpendo non solo il nord Italia, ma anche il resto d’Europa.Tuttavia il peggio non è ancora passato, poiché ci sono ancora tre profezie di Baba Vanga che spaventano tutti. Si parla di un virus mortale in Siberia (che si può ricondurre a Covid e Vaiolo delle scimmie); un’invasione di locuste in India e, infine, il sopravvento della tecnologia sull’essere umano. Ma quest’ultima ipotesi è ben risaputa da tutti, non solo dai profeti. Basti pensare alla canzone di Adriano Celentano che raccontava: “La dove c’era l’erba ora c’è una città, e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà?”. Dunque prepariamoci, perché la natura, così come l’uomo, verrà messa a tacere dalla presunzione dell’evoluzione (in questo caso anche dalla tecnologia), o forse no.