I dispositivi per il furto delle auto sono sempre più tecnologici al giorno d’oggi. Meno di 4 auto rubate su 10 vengono ritrovate e le altre alimentano il racket dei ricambi.
Da una parte i grandi Suv, Audi in testa, che finiscono subito all’estero, dall’altra le city car, una su tutte la Fiat Panda. Il fenomeno del furto d’auto resta un’emergenza in Italia, che si traduce in oltre un milione di veicoli rubati negli ultimi dieci anni, e la polizia, dopo il calo dello scorso anno a causa della pandemia, viene quotidianamente allarmata con decine di denunce.
I numeri parlano chiaro e provengono dal “Dossier sui furti d’auto”, elaborato da LoJack Italia, che ha raccolto e analizzato i dati forniti dal Ministero dell’Interno nel 2020 e li ha integrati con quelli provenienti da elaborazioni e segnalazioni nazionali e internazionali.
La Panda va a ruba
Che la Fiat Panda sia l’auto preferita dei ladri, come riporta la classifica stilata da LoJack Italia, lo confermano anche gli investigatori dell’Arma. Secondo l’ultimo dossier dell’azienda del Gruppo CalAmp, specialista in soluzioni telematiche per il settore automotive e nel recupero dei veicoli rubati, un furto su dieci è di una Panda. Sempre secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno, sono 7.415 le Fiat Panda scomparse, seguite da Fiat Cinquecento (6.889 unità rubate), Punto (5.252), Lancia Y (2.930) e Volkswagen Golf (1.491).
Questo dipende proprio dalla grande diffusione della Panda sul nostro territorio nazionale: i ricambi diventano più appetibili, andando a rendere più del doppio una volta immessi sul mercato. Questo significa che una Panda usata può fruttare tra i 6.000 e i 7.000 euro, con tutti i rischi connessi, una Panda “smontata”, vendendo tutte le parti, compresi ruote, motore, cambio e componenti vari, garantisce un reddito di circa il doppio.
L’altra city car presa di mira dai ladri nel nostro Paese per i pezzi di ricambio è la Smart, visto l’alto costo dei pezzi di ricambio, ma i numeri sono chiaramente contenuti perché, in quel caso, rubare l’auto è più difficile. Più in basso nella classifica ci sono Clio, Fiesta, Corsa e Uno.
I pezzi di ricambio vanno all’estero
Ma se le city car restano “smontate” nel nostro Paese, diverso è il destino delle auto di grossa cilindrata, prime fra tutte Audi Q3, Q5 e BMW, che vengono rubate e spedite all’estero.
Se, infatti, nell’anno che ha segnato l’inizio della pandemia, i furti di veicoli si sono fermati a 75.000 unità, con un -24% rispetto al 2019, i recuperi di quelli rubati hanno registrato una nuova contrazione del 26%, passando da 38mila dell’anno precedente alle 28mila del 2020.
Si tratta di furti supportati dalle nuove tecnologie: prima agivano con una “chiave” e con il classico contatto tra i fili sotto la scatola dello sterzo, ma oggi i ladri aggirano i nuovi sistemi di sicurezza con attrezzature speciali che inibiscono la chiusura dell’auto.