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Recensione DJI AVATA: un grande passo in avanti rispetto l’anno scorso

La nota azienda DJI, leader nel settore di droni, fotocamere e stabilizzatori, ha da pochissimo presentato sul mercato il suo nuovo drone fpv, il DJI Avata.

L’azienda ha lanciato l’anno scorso per la prima volta un drone per un esperienza totalmente immersiva che ha riscosso un discreto successo. Quest’anno, per la seconda generazione di questa famiglia di droni, DJI ha lavorato per creare un prodotto che sia adatto a chiunque, ma che sia più compatto ed intuitivo del passato. Il suo nuovo modello Avata rispecchia perfettamente queste caratteristiche e oggi dopo diversi giorni di test, siamo pronti a darvi la nostra opinione.

Design e materiali :

Tra il vecchio e il nuovo modello di droni fpv di casa DJI c’è un vero e proprio abisso, nonostante la differenza tra i due modelli sia di solo un anno. Il nuovo DJI Avata ha un design completamente diverso dal passato, ma soprattutto, è molto più leggero e compatto. Infatti stiamo parlando di un cinewhoop a tutti gli effetti, le sue dimensioni sono: 180 x 180 x 80 mm, incluse le protezioni per le eliche. Il peso invece è di circa 410 g + 162 g di batteria, quindi per poterlo pilotare serve il patentino.

I materiali sono di buona qualità, basta tenere in mano il nuovo Avata per capire che non è un drone economico. I motori sono installati in modalità pusher, quindi spingono l’aria verso il basso, ecco perché parliamo di un cinewhoop. La batteria da 2420 mAh che si trova sulla parte posteriore, è dotata di un connettore XT-30 e consente un’autonomia reale di circa 15 min, ovviamente molto dipende dalla modalità con cui lo pilotate, sicuramente c’è da dire che è un’autonomia molto migliore rispetto a tutti i cinewhoop costruiti a casa.

Sulla pancia del drone ci sono 2 sensori, ma che servono solo in fase di atterraggio. Il DJI Avata, in quanto un cinewhoop, non è dotato di sensori per rilevare gli ostacoli, quindi massima attenzione quando lo pilotate.

Specifiche tecniche del drone:

Il DJI Avata ha uno storage interno da 20 GB più la possibilità di inserire una scheda  microSD esterna fino a 256 GB. Il GNSS (Global Navigation Satellite System) è composto da GPS, Galileo e BeiDou.

La velocità massima che può raggiungere il drone in salita è di 6 m/s (Normal Mode, Sport Mode), mentre la velocità massima in discesa è di 6 m/s (Normal Mode, Sport Mode). Le velocità massime invece, in base alla modalità con cui guidate, sono: 8 m/s (Normal Mode), 14 m/s (Sport Mode) e 27 m/s (Manual Mode). Quest’ultima modalità di guida è disponibile solo con il DJI Remote Controller.

Invece se siete interessati a sapere quali sono le temperature minime e massime con cui lo potete usare, dovete trovarvi tra un range di tra i -10° e i 40° C. L’altezza massima che può raggiungere il DJI Avata è di 5000 m, la distanza massima è di 11.6 km, mentre la resistenza massima al vento è di 10.7 m/s.

Camera:

Sul DJI Avata c’è un sensore CMOS da 48 MP della grandezza di 1/1.7-inch con un’apertura focale da 2.8 e un angolo di visualizzazione a 155°, quindi è una lente grandangolare.

Sicuramente una visuale così ampia aiuta ad avere video ancora più immersivi, tuttavia, nonostante sia in grado di catturare immagini con una risoluzione massima di 4000 x 3000 px, registrare video ad una risoluzione massima di 4K a 60 fps

e registrare slow-motion in FHD fino a 120 fps, questa camera non è ancora all’altezza delle action-cam di alta fascia.

Detto questo però, vi consente di ottenere buone immagini e video fluidi grazie anche all’alto range di fps con cui può registrare. Ovviamente il sensore di piccole dimensioni non vi consente di girare video di notte ottenendo un buon risultato, ma possiamo dire che le foto ottenute sono discrete.

Il bundle Pro-View Combo:

DJI ci ha inviato in prova il bundle Pro-View Combo, che oltre al drone ha un paio di batterie extra, il carica batterie a 4 slot, i nuovi occhiali Googles 2 e il Motion Controller.

Iniziamo parlando del neo di questo pacchetto a nostro avviso, ovvero il Motion Controller. Sicuramente è un dispositivo che vi consente di comandare il drone molto facilmente, anche chi non ha mai guidato un FPV, grazie al Motion Controller potrà pilotarlo tranquillamente da subito, si prende velocemente confidenza con esso. Tuttavia, se dovete girare dei video professionali, non vi consente tutte le possibilità creative che potreste avere invece con un classico Remote Controller.

La vera novità invece sono stati gli occhiali Googles 2, escluso il nome poco intuitivo o originale rispetto al modello passato V2. Questi visori sono un notevole passo avanti rispetto alla generazione precedente. Innanzitutto, così come il drone, anche loro sono solo molto più piccoli e leggeri rispetto al passato, stiamo parlando quasi della metà in tutto. Sono dotati di micro schermi OLED con una risolzione 1080p e un refresh rate a 100 Hz.

Sono facilissimi da regolare in base alla vostra vista. Infatti hanno un sistema che vi permette di scegliere tra -8 e +2 diottrie e di selezionare la corretta distanza interpupillare. Questi valori possono essere bloccati tramite un semplice sistema, in modo tale che i parametri non si spostino neanche quando gli occhiali si trovano nello zaino.

Peccato soltanto per la mascherina che soprattutto d’estate fa sudare molto la pelle e schiaccia un po’ il naso. Tuttavia questa mascherina è rimovibile, quindi società terze potranno produrre mascherine da cambiare ai Googles 2.

Infine questi occhiali hanno una latenza più bassa rispetto al passato, la possibilità di inserire una microSD per registrare lo schermo dagli occhiali e una presa USB per l’uscita video.

Prezzi e conclusioni:

Il DJI Avata è una vera evoluzione rispetto al modello FPV dell’anno scorso, è molto più leggero e compatto. Se l’obiettivo di DJI era quello di creare un drone fpv adatto a chiunque, ci sono risusciti sicuramente, merito anche del Motion Controller che rende davvero facile pilotare l’Avata.

Tuttavia, come accennato prima, non crediamo che questo sia un drone FPV che i professionisti del settore compreranno o preferiranno per i loro lavori, rispetto ai cinewhoop che si possono costruire da soli.

Il DJI Avata è perfetto per chi vuole muovere i primi passi in questo mondo, senza dover passare giorni interi ai simulatori di volo o rompendo molti droni e per chi ha la passione di far volare i droni senza doverlo fare per lavoro. Certo è una passione che non costa poco, di seguito vi elenchiamo i vari bundle con cui potete acquistare il nuovo DJI Avata:

  • DJI Avata – circa 579,00 euro;
  • DJI Avata Pro-View Combo – circa 1,429,00 euro;
  • DJI Avata Fly Smart Combo – circa 1,149,00 euro;
  • DJI Avata Fly More Kit – circa 249,00 euro;
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Pubblicato da
Stefano Germinal