Le email prive di chiocciola non sarebbero la stessa cosa. Senza questa infatti potremmo dire addio all’invio di documenti importanti, così come alle proposte di lavoro e alle occasioni imperdibili. Ma da dove arriva il logogramma dell’informatica, e perché si chiama così? Scopriamolo insieme.
Chiocciola: l’incredibile storia che in pochi conoscono
In passato la chioccola veniva utilizzata dai monaci medievali come simbolo per indicare il “presso”, ovvero quello che oggi è denominato indirizzo. Il suo utilizzo però prese definitivamente il via grazie al programmatore statunitense Ray Tomlinson. Egli infatti decise di usarlo per la prima volta in un messaggio di posta elettronica, con lo scopo di scindere il nome dell’utente (per esempio: Teresa) da quello del suo dominio (per intenderci, “la via” che indica l’indirizzo di posta elettronica del destinatario).
È evidente che la chiocciola sia la lettera “a” circondata dalla linea curva che va a formare un cerchio continuo, dunque: @ (in inglese “at”). Quanto alla sua forma, non serve poi tanta fantasia per dedurne la scelta. La sagoma della chioccola infatti ricorda quella dell’omonimo mollusco: la “a” è il corpo e il cerchio è il guscio. Da qui la scelta di tale nome. Nelle altre lingue invece il noto logogramma si indica con ravlyk, in ucraino, con s’limak in bielorusso, e con malwen o malwoden in gallese.
Curiosità: sapevate che Tomlinson, fu l’autore della prima e-mail della storia, la quale fu spedita nel 1971? Egli durante una intervista disse che il testo era “qualcosa scritto a caso, come QWERTYUIOP”, ovvero la composizione delle lettere leggibili nella prima riga della tastiera presenti sul pc.