E’ stata firmata una convenzione tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) d’Italia e l’Assessorato Regionale all’Energia della Regione Siciliana per indagare e identificare il potenziale geotermico delle Isole Eolie. Ciò ridurrà la dipendenza di queste isole minori siciliane dall’acqua e dall’energia dall’esterno che ha limitato lo sviluppo sociale ed economico delle isole.
Attraverso lo studio, l’INGV fornirà alla Regione Siciliana un inventario delle risorse geotermiche disponibili nelle isole, nonché i possibili mezzi per sfruttare questo potenziale attraverso le moderne tecnologie. Lo studio ha una durata di 36 mesi al termine dei quali tutti i risultati saranno oggetto di presentazioni pubbliche o redazione di documenti scientifici.
“È importante mettere a disposizione della comunità tutte le conoscenze scientifiche acquisite”, ha affermato il presidente dell’INGV Carlo Doglioni.
L’Assessorato all’Energia fornirà anche i dati sulla popolazione residente e sul numero mensile di turisti di ciascuna delle Isole Eolie, nonché sul loro consumo di energia elettrica
, consumo di acqua.“L’energia geotermica è l’uso del calore immagazzinato nella crosta terrestre“, spiega Philipp Strauss, geologo esplorativo di OMV. “La temperatura della terra aumenta man mano che si va più in profondità, di circa 3 gradi ogni 100 metri. Di conseguenza, l’acqua che si trova ad una profondità di diverse migliaia di metri supera i 100 gradi Celsius. E questo significa che abbiamo a disposizione molta energia termica rispettosa dell’ambiente“.
L’energia geotermica può essere utilizzata, ad esempio, per generare elettricità per mezzo di una turbina a vapore. Al momento, questo è economicamente fattibile solo se l’acqua del giacimento estratta raggiunge temperature straordinariamente elevate in paesi come l’Islanda, la Nuova Zelanda o l’Italia. Nel bacino di Vienna, ad esempio, è presente una temperatura superficiale più bassa, quindi si perderebbe molta efficienza.