Avreste mai pensato che alcuni piccoli crostacei sarebbero potuti diventare il substrato perfetto per la produzione di batterie ? Potrebbe sembrare difficile da credere ma è così, gli scarti dei crostacei possono essere trasformati in un elettrolita per le batterie ricaricabili, si tratta di un piccolo traguardo ottenuto da alcuni bio-ricercatori americani che sono riusciti a produrre delle batterie biodegradabili per i 2 terzi della loro composizione.
L’accumulatore di energia elettrica è in questo caso basato sulla chimica allo zinco-metallo. In questo caso, al posto del litio viene utilizzato lo zinco, decisamente più presente in natura e addirittura più sicuro dal momento che è meno reattivo rispetto al Litio metallico.
Il ruolo dei crostacei
A giocare un ruolo decisamente a sorpresa sono appunto i crostacei, l’elettrolita che i ricercatori delle università di Houston e Maryland hanno messo a punto si basa appunto sulla biologia dei crostacei i cui scarti sono ricchi di una particolare proteina, la chitina, dalla quale è possibile sintetizzare il Chitosano, un polisaccaride comunemente utilizzato in ambito farmaceutico.
Questa molecola è stata poi adoperata per sintetizzare il gel alla base dell’elettrolita presente all’interno della cella energetica, il dato interessante è che questa componente, si è biodegradata in soli 5 mesi, rendendo il recupero delle sostanze metallica drasticamente più semplice rispetto alle soluzioni standard a cui siamo abituati.
A sorprendere è anche l’efficienza di queste batterie, sono infatti riuscite a conservare il 99,7% di efficienza energetica anche in seguito a ben 1.000 cicli di ricarica, un colpo a sorpresa che nemmeno gli scienziati si aspettavano.