Nel 1977 veniva introdotta nel mondo della numismatica la moneta da 200 lire con la scritta Prova (ben 16 milioni di esemplari). Successivamente è stata ritirata tra il 2001 e il 2002 rimanendo però impressa nella storia con un valore inimmaginabile. Ecco i dettagli sulle monete di valore.
Monete di valore: quanto valgono e quali sono i dettagli della valuta?
Le incisioni che la rendono unica sono inverosimilmente molto semplici: al dritto è presente una testa di una donna, simbolo della Repubblica, che guarda verso destra; vi è anche la scritta Repubblica Italiana e la firma dell’autore Vallucci. Sul verso al centro il valore nominale della moneta inserito in un ingranaggio, con in esergo il millesimo di conio e sulla sinistra il simbolo (R) della zecca di Roma.
Quanti pezzi vennero realizzati?
Ma cosa contraddistingue la 200 lire comune da quella di prova? Ovviamente la scritta “prova” visibile in uno spazio sulla destra tra i dentelli dell’ingranaggio sul verso della moneta. Per intenderci, il valore delle 200 lire comuni è di pochi centesimi di Euro, mentre quello della moneta di prova è molto più alto. Questo perché è estremamente limitata. Nello specifico vi erano soltanto 884 pezzi. Ad oggi due monete sono al museo della Zecca, 415 vennero distribuiti agli stessi dipendenti della Zecca, e altri 467 furono ufficialmente aboliti (per un totale di 2000 pezzi).
Ma insomma, quanto valgono queste monete di valore? La 200 lire all’asta va dai 700 ai 900 Euro, ma potrebbe arrivare anche oltre. Tuttavia, se lo stato della valuta è Splendido, allora il valore calerà a 500 Euro circa.