Energia potenzialmente infinita e sempre a disposizione grazie all’alluminio. Ma come? REVEAL sta lavorando ad un progetto inaugurato a luglio di quest’anno che coinvolge diversi Paesi che fanno parte del programma Horizon Europe. A quanto pare, gli esperti stanno sviluppando una nuova soluzione di stoccaggio che si basa sul “Power-to-AI“, che tradotto vuol dire “elettricità dall’alluminio“.
In soldoni, il concetto fa affidamento alla conversione dell’ossido di alluminio in alluminio mediante elettrolisi, processo utilizzati oggi per produrre metallo a livello primario. Tuttavia, è stato vista una tecnica per creare un ciclo di accumulo energetico praticamente illimitato.
“È risaputo che la produzione di alluminio utilizza un’enorme quantità di elettricità”, spiegano i partner in una nota stampa. “Di solito, questo è visto come uno svantaggio da un punto di vista ecologico, soprattutto se l’elettricità è fornita da centrali a carbone. Ma cosa accadrebbe se per questo processo venisse utilizzata esclusivamente elettricità rinnovabile e la maggior parte di questa energia non fosse persa persa ma immagazzinata chimicamente nell’alluminio prodotto? E se la stessa energia stoccata potesse essere rilasciata molto più tardi e di nuovo in un luogo diverso?”
Immagazzinare energia nell’allumino: ecco l’intenzione di REVEAL
Lo scopo del progetto REVEAL è questo: dimostrare che il ciclo di accumulo Power-to-AI sia più fattibile e più vantaggioso rispetto ad altre tecniche di immagazzinamento d’energia per quanto riguarda costi e impatto ambientale.
Di fatto, questo storage d’energia nell’alluminio dovrebbe garantire una densità volumetrica di accumulo di oltre 15 MWh/m3 senza avere alcun tipo di perdita né tantomeno un impatto severo sull’ambiente.
“Il vettore energetico, facilmente trasportabile, può essere utilizzato per la produzione di calore ed elettricità o idrogeno dove e quando necessario, in unità scalabili da pochi kW alla gamma MW”, si legge nel sito del progetto. “Questa rivoluzionaria soluzione di storage ad alta densità consentirà di coprire il fabbisogno energetico con flessibilità anche in piccole unità e situazioni off-grid e, soprattutto, in stagioni in cui la domanda è molto più alta di quanto la produzione rinnovabile locale potrebbe eventualmente coprire”.