In un periodo segnato da una grande crisi economica e da l’inflazione che segna continuamente nuovi record, sono sempre più i giovani, e non solo, che decidono di intraprendere la carriera del Rider.
Il lavoro del fattorino è più volte finito nel mirino della politica italiana e più generalmente di quella europea, con lo scopo di contrastare lo sfruttamento e garantire equi diritti alla categoria.
Lo scorso anno la Spagna ha fatto da apripista, con una legge che probabilmente verrà adottata a breve su tutti i territori dell’Unione europea.
I Rider delle grande multinazionali esercitano la professione inizialmente con un contratto di prestazione autonoma occasionale in ritenuta d’acconto, fattore che in Italia permette di arrivare alla soglia dei 5000 euro annui. Superata questa fase è fatto obbligo l’apertura di una partita iva per continuare a esercitare la professione.
La Ministra del lavoro spagnola Yolanda Diaz,
lo scorso anno si è battuta per l’approvazione di una legge che impone l’assunzione diretta come lavoratori subordinati da parte della multinazionali, con tutti i diritti che ne conseguono del lavoratore dipendente.Ad oggi il governo spagnolo ha combinato una sanzione di ben 79 milioni di euro contro la società Glovo, per di mancata regolarizzazione dei contratti e intralcio alle indagini dell’ispettorato del lavoro.
Un accusa pesante, che coinvolgerebbe una platea di 10,600 lavoratori, che ad un anno dall’entrata in vigore della nuova legge non hanno ancora avuto l’assunzione diretta dall’azienda.
La società di Glovo nasce inizialmente come compagnia spagnola, per poi venire recentemente rilevata dalla multinazionale tedesca Delivery Hero nel dicembre del 2021.
Al momento la Spagna è l’unico stato che ha imposto l’assunzione dei rider come dipendenti. Pochi giorni dopo l’ingresso della nuova legge il gigante Deliveroo decise di abbandonare gli affari, motivando la scelta come il mancato raggiungimento di obiettivi aziendali, quali il posizionamento di leader nel territorio spagnolo.