Meno 4 giorni al tanto discusso scontro tra la sonda della Nasa DART e Dimorphos, la luna dell’asteroide Didymo. Stiamo per assistere ad un evento degno di nota: il 27 settembre, per la prima volta in assoluto, il veicolo spaziale cercherà di modificare la traiettoria dell’asteroide. Ci riuscirà, non ci riuscirà? Nell’attesa scopriamone tutti i dettagli.
Asteroide Didymo:
L’urto tra DART (Double Asteroid Redirection Test), e il satellite naturale Dimorphos (la luna) dell’asteroide Didymo, avrà luogo nella notte tra il 26 e il 27 settembre (1:14 ora italiana), a 11 milioni di chilometri di distanza dalla Terra e, ad una velocità di circa 24.000 km/h. Finalmente, dopo dieci mesi, il veicolo spaziale realizzato dalla NASA (Agenzia Spaziale Americana), entrerà in azione ma non sarà affatto una minaccia per noi. Difatti trattasi semplicemente di una prova concreta che testerà l’efficacia dello strumento in caso di necessità.
Quali sono le dimensioni dell’asteroide? Didymo è largo quasi 800 metri, mentre la sua luna, nonché Dimorphos, è più “piccina”: 160 metri di diametro. La sonda DART invece pesa 610 chili.
Al comando della sonda ci sarà l’intelligenza artificiale di un computer e grazie a questa sarà possibile intercettare i movimenti del piccolo asteroide per poi colpirlo di conseguenza. Il tutto verrà ripreso da una piccola sonda italiana, LICIACube (Light Italian Cubesat for Imaging of Asteroids), nonché un oggetto pesante 14 chilogrammi situato all’interno di DART. Il merito della sua realizzazione va a Argotec con il finanziamento e il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana. Inoltre, nel momento in cui si avvicinerà a Didymos, lo strumento si separerà al fine di riprendere la missione nel minimo dettaglio.