Ne abbiamo sentite di tutti i colori sulle ipotesi delle cause della fine del mondo: inizialmente si parlava di un virus proveniente dalla Siberia, di un’invasione di locuste, della mancanza d’acqua e della dominazione tecnologica per quanto riguarda Baba Vanga. Nostradamus invece riconduceva l’apocalisse ad un particolare episodio di guerra, alla tempesta solare, a terremoti ed asteroidi. Nessuna di queste teorie però parlava dello scioglimento di un ghiacciaio, opzione probabile visto il periodo che stiamo vivendo. Ecco cosa provocherà Thwaites.
Thwaites: l’allarme degli esperti
D’altronde ci sarà un motivo se attualmente l’enorme massa ghiacciata è denominata anche “Ghiacciaio dell’apocalisse“, no? Situato nell’Antartide occidentale, ha delle dimensioni che si aggirano attorno ai 120 km di larghezza e 600 km di lunghezza. Il suo nome originale è ghiacciaio Thwaites e secondo la NASA il suo scioglimento potrebbe aumentare il livello del mare fino a 4,8 metri. Per la precisione il livello degli oceani andrebbe a salire tra 0,91 e 3,05 metri, divenendo così una minaccia per circa il 40% delle persone che abitano nelle regioni vicine al mare.
Fin dal 1973 i ricercatori sapevano che il ghiacciaio pone le radici sul fondo del mare, dunque le calde correnti oceaniche possono scioglierlo dal basso, destabilizzandolo da un momento all’altro. Basti pensare che nel 2001 la linea di terra si stava allontanando di circa 1 km/anno e solo due anni fa il ghiacciaio ha iniziato a sciogliersi dal basso.
Gli esperti provenienti da Stati Uniti, Regno Unito e Svezia hanno analizzato il fondale marino vicino al ghiacciaio e le sue formazioni geologiche scoprendo che la massa negli ultimi 200 anni ha perso il contatto con una cresta sul fondo del mare e si è ritirata. Tempisticamente parlando, il ghiacciaio potrebbe rompersi entro cinque anni.