Questa riduzione, anche se solleva il morale ai più, ad alcuni potrebbe suonare come un campanello d’allarme. Infatti, nonostante un calo più generale del prezzo del petrolio e un blocco ai rincari della benzina (e più in generale dell’energia), questa discesa dei prezzi potrebbe significare che l’economia globale sta rallentando parecchio.
I prezzi della benzina sono infatti cominciati a scendere in seguito alla comunicazione del Fondo monetario internazionale riguardo la riduzione della crescita dell’economia globale per il 2022, dal 3,2% al 2,9%.
Il mercato del petrolio è altamente soggetto ai cambiamenti di domanda e offerta. È famoso il caso in cui ad aprile 2020, proprio poco dopo l’introduzione delle restrizioni, la quotazione del petrolio era praticamente in picchiata.
C’è invece disparità con i prezzi del gasolio. Probabilmente la responsabilità è sempre della domanda, dato che il gasolio è utilizzato molto più di frequente per i motori di veicoli pesanti, come camion, aerei e navi cargo. Di conseguenza, questo aumento di domanda è talmente alto che compensa la riduzione del prezzo del petrolio greggio.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, ha reagito sia positivamente che negativamente a questi dati: “Ottima notizia per la benzina. Non solo scende, finalmente, sotto la soglia di 1,7 euro, ma per la prima volta nel corso del 2022 si torna ai valori del 2021. Per trovare un valore più basso si deve tornare alla rilevazione del 4 ottobre quando era 1,687 euro al litro. – È invece intollerabile il prezzo gasolio, che resta a livelli stellari, ancora sopra 1,8 euro al litro, superiore al dato del 22 agosto 2022 quando era a 1,744 euro”.