Continua la chiusura di noti supermercati nel nostro Paese. A quanto pare, Conad, Carrefour e Tuodì hanno preso delle decisioni drastice per quanto riguardo le loro attività. Il risultato, oltre all’incredulità e alla confusione generale, è stato la perdita di lavoro per alcuni dipendenti, alla ricerca di risposte sulla disoccupazione. Scopriamo di seguito cosa sta accadendo a queste tre famosissime catene.
Supermercati in chiusura: la situazione in Italia per Conad, Carrefour e Tuodì
Iniziamo col dire che la decisione da parte dei tre supermercati è stata presa per alcune esigenze più importanti.
Infatti, questo è esattamente il caso di Conad, che ha chiuso il suo punto vendita a Cognento, una frazione del Nord Italia in provincia di Modena, per fare spazio ad un noto outlet italiano chiamato Intima Moda.
Stesso destino per quanto riguarda Carrefour. Ecco infatti la chiusura di un punto vendita molto importante presso Le Sorgenti, Frosinone.
Ecco la nota ufficiale della società: “Giovani e Ambiziosi, ci piace definirci così. […] L’esperienza di questi primi 14 anni ha fatto il resto: ci ha insegnato che sono i dettagli a fare la differenza, che è la qualità dei nostri prodotti a renderci riconoscibili e che fare acquisti nei nostri supermercati deve essere per i nostri clienti un piacere. Ecco perché dagli arredi alla disposizione, dall’ampia selezione di prodotti freschi e non sino alle eccellenze più ricercate, estetica e tecnologia sono stati, negli anni, il fulcro della nostra continua ricerca, crescita e innovazione”.
Il bilancio di Tuodì in seguito alla chiusura non è stato di certo positivo: 50 lavoratori in difficoltà e 2 punti vendita definitivamente fuori servizio nel Lazio.
La società si è sentita in dovere di fornire ulteriori delucidazioni: “procedure di licenziamento collettivo formalizzate in data 28 marzo dalle società Pifo S.R.L. per i punti vendita di piazza Pio XI numero 20 e via Fonteiana 59/73 per un totale di 25 lavoratori. E inoltre dalla società Cala S.R.L. per un totale di 24 lavoratori che operavano nei punti vendita di Via Casalina e via Montecompatri”.