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Crisi dei microchip: tensione tra USA e Taiwan, le conseguenze sarebbero disastrose

La carenza globale di chip che ha ridotto le scorte di automobili, smartphone e console di gioco non è nulla in confronto a ciò che potrebbe accadere se il produttore chiave dell’economia globale di microchip di fascia alta, con sede a Taiwan, fosse messo a repentaglio.

Perché è importante: fino ad ora, l’attenzione di Washington sulla carenza di semiconduttori si è concentrata sul mantenere i prodotti sugli scaffali e i lotti dei concessionari di automobili riforniti, ma le tensioni USA-Cina, insieme alla minaccia di disastri naturali, forniscono una ricetta per una crisi economica ancora più ampia.

Cosa sta succedendo

In questo momento, nessuna azienda statunitense è in grado di produrre i chip all’avanguardia utilizzati in smartphone, laptop, server, supercomputer, console di gioco e altri prodotti.

Invece, la maggior parte della fornitura di questi chip è effettuata dalla Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) ed è concentrata nei paesi asiatici.

Un ambasciatore cinese negli Stati Uniti ha recentemente avvertito di un potenziale conflitto militare su Taiwan, definendo la questione la “più grande esca” tra la Cina e gli Stati Uniti. Inoltre, l’isola autonoma affronta anche i rischi di terremoti, inondazioni e cambiamenti climatici.

L’attuale carenza di chip ha causato lunghi ritardi per gli ordini di nuove auto ed è stata in parte accusata del fatto che il PIL degli Stati Uniti è rimasto inferiore dell’1% rispetto a quello pre-pandemia.

Una situazione complicata

“L’attuale carenza impallidisce rispetto all’impatto economico di ciò che potrebbe accadere se gli Stati Uniti perdessero l’accesso ai chip a Taiwan“, ha detto Hunt ad Axios.

Ma Intel ha recentemente annunciato l’intenzione di investire 20 miliardi di dollari in due fabbriche di chip all’avanguardia in Ohio, mentre TSMC sta costruendo una struttura per produrre i suoi chip da cinque nanometri a Phoenix.

Nonostante questo, gli osservatori del settore affermano che Intel non ha ancora costruito con successo chip in grado di competere con il prodotto a 5 nanometri di TSMC.

Ha detto ad Axios Al Thompson, vicepresidente Intel per le relazioni con il governo degli Stati Uniti. “Dal punto di vista della produzione e dello sviluppo tecnologico, siamo sulla buona strada per produrre chip all’avanguardia entro i prossimi due anni“.

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Pubblicato da
Simone Paciocco