Se è vero che col tempo la memoria tende a “consumarsi”, perché alcuni anziani ricordano più di quanto non riusciamo a fare noi giovani? Su quale base si poggia tale teoria? Una cosa è certa: si tratta di casi rari e speciali.
Sono chiamati “super anziani“ e possiedono la dote di avere una memoria quasi impeccabile anche dopo gli 80 anni. Ma com’è possibile? Ce lo spiega uno studio pubblicato su The Journal of Neuroscience.
I ricercatori hanno analizzato ben 6 cervelli diversi appartenenti ai super anziani, e privi di Alzheimer. Dalla corteccia entorinale, una zona fondamentale per la memoria e una delle prime ad essere colpita dalla patologia, è stato possibile scoprire l’impensabile.
La corteccia è formata da sei strati di neuroni “in fila indiana”. Nel cervello degli anziani speciali ci sono neuroni molto più grandi rispetto a quelli degli anziani della stessa età o persino in soggetti più giovani di 20-30 anni. Questo perché carenti di grovigli di proteina tau, i quali si formano quando ci si invecchia. Senza di essi quindi le strutture sono salve.
Dunque, l’atrofia nella corteccia entorinale rappresenta una sorta di reminder della malattia. Inoltre secondo gli esperti, questi neuroni “diversi” sono presenti già dalla nascita dell’individuo e lo potremmo notare anche “semplicemente” osservando il loro cervello.
Ma non è finita qui, perché recentemente è stato scoperto che le donne invecchiano meglio rispetto agli uomini. Su questo un team di ricercatori ha identificato i responsabili dell’invecchiamento, dalle quali le donne non sono interpellate.