Realizzato per la prima volta un braccio robotico munito di un macete ma gestito completamente con l’aiuto di una vera e propria pianta, i cuoi segni vitali diventano il motore del braccio. Considerata la struttura singolare, prende il nome di Plant-Machete.
La possibilità di usare il braccio robotico e azionare il macete di cui dispone è garantita dalla presenza della pianta, focus centrale dell’intera invenzione. La pianta alla base della struttura deve essere in piena salute per poter inviare i segnali necessari che consentono di controllare il braccio robotico e di conseguenza il macete cui è attaccato.
Plant-Machete: la pianta che dà nuova vita ad un macete con l’aiuto di un braccio robotico
Questa installazione così unica nel suo genere funziona con la trasmissione di appositi segnali elettrici. I segnali necessari per dar vita al dispositivo sono rilevati grazie al rilevamento dei rumori che circondano la pianta, intercettati direttamente tramite le singole foglie. In parole più semplici, le foglie della pianta intercettano i rumori circostanti, li trasformano in segnali elettrici e quest’ultimi mettono in moto l’intero sistema. Ogni segnale causa in tempo reale i movimenti del braccio robotico, il quale è in grado di muovere il macete a seconda del caso d’uso specifico.
La differenza principale è che rispetto ad un normale macete, con Plant-Machete è possibile utilizzare il classico coltello dalla lama così ampia in modo automatizzato. Questo implica maggior controllo, tutto in meno tempo e in più modi. Allo stesso tempo, come si può probabilmente intuire, il rischio che il macete possa ferire qualcuno è persino più elevato.