Cosa sono gli aggiornamenti continui per Google Pixel? Gli aggiornamenti continui senza interruzioni sono stati introdotti nel 2016. Il primo Pixel con cui è stata introdotta questa novità vantava due partizioni di sistema per installare gli aggiornamenti mentre il telefono è acceso. Ciò significa che il dispositivo deve solo eseguire un rapido riavvio al termine del processo, massimo trenta secondi, invece di essere spento e inutilizzabile. Un altro vantaggio degli aggiornamenti di questo genere è il sistema con appositi slot.
Quando avvii un nuovo Pixel, si avvia nello slot A. Quando è disponibile un aggiornamento software, viene installato nello slot B. Al termine dell’aggiornamento, il telefono si riavvia, passando allo slot appena aggiornato. Se si è verificato un errore durante l’installazione, o subito dopo, il Pixel può riavviarsi nello slot A, che ospita ancora il software non aggiornato, per poi tentare di nuovo in sicurezza l’aggiornamento.
In sintesi: gli aggiornamenti vengono installati automaticamente all’insaputa dell’utente, il telefono può riavviarsi da solo per terminare quando il proprietario dorme e sei protetto da aggiornamenti errati. Per la maggior parte degli utenti, questo è il modo migliore per fornire un aggiornamento over-the-air (OTA). Questi vantaggi sono spesso discussi e lodati, ma c’è un grande svantaggio che pochi menzionano: gli aggiornamenti così richiedono tempo.
Sebbene il telefono non debba essere spento per molto tempo per completare l’aggiornamento, ci vuole ugualmente tempo per completare l’installazione mentre è acceso. A volte anche un aggiornamento di pochi megabyte può metterci persino ore. In confronto, i dispositivi Samsung e altri che non utilizzano aggiornamenti di questo tipo fanno tutto più velocemente, anche se a scapito del dispositivo inutilizzabile più a lungo.