L’istituto di credito statale italiano CDP sta preparando un’offerta preliminare per la rete fissa di TIM, ha affermato martedì, mentre porta avanti i piani per creare un’unica società a banda larga con Open Fiber dopo le elezioni di domenica.
“Stiamo lavorando rigorosamente con i nostri partner per finalizzare il processo di valutazione delle attività in conformità con il memorandum d’intesa stipulato il 29 maggio“, ha affermato CDP in una nota.
CDP dovrebbe ora presentare un’offerta non vincolante nella prima metà di ottobre, hanno affermato due fonti che hanno familiarità con la questione, avvertendo che sono in corso le deliberazioni.
TIM e CDP hanno raggiunto nel mese di maggio un accordo preliminare finalizzato alla creazione di un unico asset che unisca TIM con Open Fiber sotto il controllo di CDP.
Ciò fa parte di un piano sponsorizzato dal governo uscente guidato da Mario Draghi e aveva lo scopo di aiutare a migliorare la copertura e la velocità della banda larga
in tutto il paese, evitando una duplicazione degli investimenti.Con l’accordo preliminare siglato nel mese di maggio, CDP e TIM puntavano a un accordo vincolante entro la fine del mese di ottobre.
Ma le differenze sul valore degli asset e l’incertezza politica legate alle elezioni anticipate hanno causato molteplici ritardi all’offerta.
CDP, che possiede una partecipazione del 10% in TIM e controlla anche Open Fiber, valuta la rete fissa di Telecom Italia nella regione di 20 miliardi di euro compreso il debito, hanno detto due fonti vicine alla questione, avvertendo che sono ancora in corso discussioni.
Altre fonti hanno indicato una fascia di 15-18 miliardi di euro. CDP ha rifiutato di commentare le valutazioni ed i tempi dell’offerta.
Il partito nazionalista Fratelli d’Italia, che guidava il blocco di destra che ha vinto le elezioni, sostiene la creazione di una rete unificata campione ma ha chiesto a CDP di portare avanti il piano rilevando TIM.