Tuttavia, permane la problematica dei lavoratori autonomi, i quali sono ancora in attesa di ricevere il precedente sussidio che ha subìto dei posticipi ripetuti per varie problematiche. Scopriamo di seguito maggiori dettagli a riguardo.
I dipendenti pubblici e privati che hanno una retribuzione imponibile fino a 1.538 euro mensili, avranno un’indennità automatica nella busta paga, previa dichiarazione di non essere percettori di eventuali prestazioni incompatibili. Inoltre, l’accredito spetterà una tantum, non è cedibile e non fa reddito dal punto di vista fiscale e previdenziale.
Ai pensionati, invece, verrà corrisposto in automatico dall’INPS
. Per ottenerlo però sarà necessario essere residenti in Italia, essere titolari di uno o più trattamenti pensionistici con reddito personale IRPEF che non supera i 20.000 euro annui per il 2021.Invece, per i disoccupati e i domestici, non dovrà essere presentata alcuna domanda; mentre per i dottorandi e assegnisti di ricerca, il bonus 150 euro sarà valido se non beneficeranno di altri abbuoni e non risulteranno iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
Per concludere, le famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza godranno del bonus, ma solo se nel nucleo familiare non ci sono persone che beneficiano di ulteriori indennità.
La questione è più complicata per i lavoratori autonomi, i quali stanno ancora aspettando di ricevere il precedente accredito. Sebbene siano inclusi nella manovra, non è ancora chiaro se riceveranno un’unica transazione da 350 euro o divisa in due tranche (200+150).