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Dopo la crisi dei chip arriva la crisi energetica: le aziende automobilistiche rischiano

L’industria automobilistica europea si è appena ripresa da una paralizzante carenza di semiconduttori durante la pandemia. Ma una nuova minaccia sta incombendo: l’aumento dei prezzi dell’energia minaccia di paralizzare la produzione di automobili nel continente.

La crescente crisi energetica in Europa, innescata dalla repressione russa dei flussi di gas all’inizio di quest’anno, sta già colpendo un certo numero di industrie manifatturiere che fanno affidamento su processi ad alta intensità energetica, tra cui la produzione di vetro e acciaio. L’industria automobilistica è quindi in pericolo dato che una crisi energetica potrebbe ridurre la produzione di nuove auto.

La produzione di automobili potrebbe diminuire di oltre 1 milione di unità al trimestre a partire dall’ultimo trimestre di quest’anno e continuando per tutto il 2023, secondo un nuovo rapporto pubblicato martedì da S&P Global Mobility.

Una riduzione del 40%

Il rapporto ha rilevato che le previsioni iniziali del settore collocano la produzione automobilistica tra 4 milioni e 4,5 milioni di nuovi veicoli

in ogni trimestre del 2023. Ma bollette elevate e la possibilità per i governi di imporre alle aziende di ridurre il consumo di elettricità in caso di razionamento energetico, potrebbero portare quel numero a 2,75 milioni di auto trimestrali, un calo di quasi il 40%.

Se guardi attraverso la catena di approvvigionamento, in particolare dove c’è una struttura metallica che si forma attraverso la pressatura, la saldatura o l’estrusione, c’è un’enorme quantità di energia coinvolta“, ha scritto nel rapporto Edwin Pope, analista principale di S&P Global Mobility.

Il consumo totale di energia in queste aziende potrebbe essere fino a una volta e mezza quello che vediamo oggi nell’assemblaggio dei veicoli. Aneddoticamente, stiamo sentendo che parte di questa capacità manifatturiera sta diventando così anti-economica che le aziende stanno semplicemente chiudendo i battenti“, ha detto Pope.

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Pubblicato da
Simone Paciocco