Wi-Fi gratis distrugge TIM, Vodafone, Iliad e molti altri: internet non si paga Le radiazioni elettromagnetiche emesse dagli smartphone possono causare dei problemi nell’uomo, questo è un fatto ormai acclarato dalla comunità scientifica, contro il quale non possiamo fare nulla, se non prendere le dovute precauzioni per evitare problematiche peggiori.

L’indice che misura il quantitativo di radiazioni emesse è il cosiddetto SAR, acronimo di Tasso di Assorbimento Specifico, che indica sostanzialmente il quantitativo di energia assorbito dall’organismo per unità di chilogrammo (suddiviso tra corpo e testa). Per tutelare la salute dei cittadini, l’Unione Europea ha imposto un SAR massimo di 2 W/Kg, in caso contrario lo smartphone non viene commercializzato sul territorio.

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Radiazioni elettromagnetiche: gli smartphone più “pericolosi”

Ad oggi nessun smartphone si avvicina pericolosamente alla quota limite, sebbene tuttavia ne esistano che vadano oltre 1,50 W/kg. Il più elevato, al momento almeno, è il Motorola Edge, con 1,68W/kg, seguito a ruota dallo OnePlus 5T. Sul terzo gradino del podio, invece, troviamo ZTE Axon 11 5G, il cui SAR si aggira attorno a 1,59W/kg.

Menzione speciale per i modelli, al contrario, con un SAR veramente bassissimo, basti pensare che il Galaxy Note 10 si fermava a soli 0,21 W/Kg, variando poi sullo ZTE Blade V10 a 0,13 W/Kg, oppure un buonissimo LG G7 ThinQ, il cui SAR non era superiore a 0,24 W/kg.

Indipendentemente dal modello di cui siete in possesso, consigliamo di prendere sempre le dovute precauzioni nell’utilizzo degli smartphone, prevenendo eventuali problematiche, come l’utilizzo di auricolari in chiamata, o evitando il contatto prolungato con il corpo.

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