Nell’ultimo mese il Telescopio spaziale James Webb si è reso protagonista di importanti scatti che hanno immortalato formazioni stellari davvero interessanti, parliamo ad esempio del sistema protoplanetario Orion e della coppia di galassie VV 191, opportunamente ottenuti mediante la collaborazione con i telescopi Chandra e Hubble.
Ora però, dopo che se ne era discusso già al mese di Settembre, il telescopio ha offerto una nuova immagine della stella Wolf-Rayet WR 140, la quale ha mostrato un interessante effetto ottico che ha sorpreso gli scienziati, ecco di cosa si tratta.
Lo scatto è riuscito a colpire sostanzialmente tutti, dagli appassionati di astrofotografia fino agli astronomi che l’hanno prodotta, il merito va ovviamente alla conformazione delle onde luminose della stella che sembrano riprodurre un’impronta digitale.
L’effetto che vedete è il frutto dell’interazione che c’è stata tra due stelle che distano dalla Terra all’incirca 5000 anni luce, le quali hanno prodotto l’emissioni di gas e polveri che hanno generato gli anelli che vediamo che attenzione, non sono anelli veri e propri, infatti vanno considerati come dei gusci concentrici che nelle immagini vengono tagliati trasversalmente.
Questi anelli si generano quando le due stelle attraversano la parte di orbita allungata più ravvicinata, fatto che si verifica all’incirca ogni otto anni, dunque con un semplice calcolo si può capire che si osservano 136 anni di evoluzione di questo sistema doppio.
L’occhio di JWST utilizzato per l’osservazione MIRI (Mid-Infrared Instrument) che permette di rilevare con facilità la polvere generata dalla stella Wolf-Rayet di questo tipo che è fredda e quindi emette nel medio-infrarosso. I filtri impiegati per l’osservazione sono stati quelli a 7,7 µm (blu), 15 µm (verde) e 21 µm (rosso) chiamati F770W, F1500W, F2100W.