Immaginate un mondo completamente controllato dalla tecnologia, dove le emozioni vengono all’ultimo posto, e tutto è basato sulla supervisione robotica. Cosa ne pensate? Che vi piaccio o no, il futuro sarà esattamente questo. Anzi, molto probabilmente siamo già nel bel mezzo dell’invasione. Basti pensare che impiegati e lavoratori saranno presto guidati da macchine.
Tecnologia: è iniziato il countdown dell’invasione robotica?
Gli stessi dottorandi in scienze sociali e politiche Robert Donoghue e Tiago Vieira parlano del futuro come un qualcosa di completamente controllato dall’intelligenza artificiale. D’altronde al giorno d’oggi tutto è già nelle mani degli algoritmi software che hanno sostituito totalmente varie funzioni manageriali. I robot difatti sono in grado di fare lo screening delle domande di lavoro, la valutazione delle capacità dei lavoratori e persino la decisione sul licenziamento di un qualsiasi dipendente.
Per giunta, grazie o per sfortuna, la tecnologia sarà addirittura in grado di tracciare i movimenti dei dipendenti e leggerli nel pensiero. Tutto questo per risparmiare.
Facciamo un esempio. Avete presente Uber? Ecco. Questo si serve di software capaci di controllare 3,5 milioni di conducenti tenendo contro degli ultimi dati annuali e intelligenze artificiali per aumentare/diminuire i prezzi a seconda dei mutamenti di mercato. Tutto ciò ha dei pro, ma anche un contro evidente: ovvero che, se prima l’essere umano aveva compassione dell’altro, la tecnologia non possedendo un cuore né un’anima non si farà problemi a tirar fuori dall’azienda il dipendente. Gli autori dello studio dichiarano: “Anche se non tutti i manager umani sono compassionevoli, c’è lo zero per cento di possibilità che gli algoritmi lo siano”.