Il quotidiano riferisce che prima che avvenisse l’invasione dell’Ucraina, la percentuale di problemi dei semiconduttori era appena al 2%. Tuttavia, dopo che l’esercito russo ha dato inizio all'”operazione speciale” (come soprannominata da Putin) in Ucraina, il tasso di chip difettosi inviati alla Russia sarebbe aumentato al 40%.
Questo significa che quasi tutte le forniture che sono state date alla Russia sono praticamente inusabili. Di conseguenza, non possono che portare problematiche generiche per via dell’importanza che hanno.
Le sanzioni economiche sono la causa principale di tutto questo, sempre secondo il giornale, essendo che molte aziende tech che non hanno lasciato la Russia le hanno subite.
Anche se, comunque, ci sono i più diffidenti che pensano che questa sia una sorta di tattica della Cina per “scaricare” alla Russia dei prodotti low quality o che hanno problemi generici. Inoltre, per evitare ogni tipo di sanzione, questo comporta degli inevitabili problemi dal punto di vista dell’importazione.
Alla fine, il risultato è decisamente allarmante: in questo momento, in Russia anche le parti di ricambio per i beni tecnologici presenti già sul territorio, comprese le componenti per assemblare nuove tecnologie, oltre alla difficoltà reale per giungere nel territorio sono anche di qualità non soddisfacente.