Sono finiti i tempi in cui a Natale la neve era ben accetta. Purtroppo nel 2022 anche un elemento così puro si è macchiato di nero. Stiamo parlando (in senso figurato) di quantità esagerate di inquinanti organici e particelle di aerosol in fuoriuscita dai tubi di scarico, pericolosissime per la nostra salute. Ecco fin dove è arrivato l’inquinamento.
Partiamo dal presupposto che la neve è un superassorbente, pertanto tende ad assorbire i contaminanti come il particolato di scarico dei veicoli, inquinanti organici persistenti (o POP), metalli e cloruri. Per giunta è in grado di intrappolarli al suo interno tra un passaggio da stato solido a liquido all’altro. Quando avviene il contrario, le sostante bloccate finiscono nelle tubature sotterranee e nelle falde acquifere.
Tra i più pericolosi inquinanti vi sono i POP
, in quanto perennemente attivi. Questi, così come i policlorobifenili, i pesticidi organoclorurati e le sostanze perfluoroalchilate, si classificano tra le peggiori cause dell’inquinamento. Ma non solo, perché possono provocare anche allergie, ipersensibilità, difetti della crescita, disturbi neurologici, alterazione del sistema nervoso e conseguenti patologie croniche.Ma non è finita qui. Perché gli inquinanti organici persistenti, possono inoltre causare problemi alla salute riproduttiva, interrompere il normale funzionamento del sistema immunitario, provocare infiammazioni ai polmoni ed un aumento del rischio di aterosclerosi. Non a caso i POP sono attualmente regolamentati dalla Convenzione di Stoccolma.
Con questo non vogliamo distruggere il sogno di migliaia di bambini, bensì sensibilizzare il mondo verso un maggiore rispetto dell’ambiente per poi metterlo a conoscenza dell’inquinamento presente anche in un sostanza tanto pura e innocua (almeno all’apparenza) come la neve.